lunedì 23 gennaio 2012

MOSTRA DI VEDUTE ROMANE




Sigfrido Oliva rende omaggio a Giorgio Vigolo, un poeta di Roma, evocatore delle stesse atmosfere umbratili, sfumate, dove la luce dei pensieri si insinua tra i monumenti, nelle piazze, tra gli scorci della città, come la luce dei colori di Sigfrido illumina quegli scorci, quelle piazze, quei monumenti, con un soffio poetico, con una vibrazione tutta sua, che li rende magici, lontani, ammantati di quell'aura, che Walter Benjamin nega all'arte moderna.
Ricordate il film Fantasmi a Roma? Dove Eduardo vive in un'antica dimora abitata da fantasmi; ma questi fantasmi non disdegnano di vagare poi per la città, annotare le novità a loro sconosciute, magari burlare gli inconsapevoli passanti. Ecco, in questa mostra di vedute romane, dove gli umani sono pressoché assenti, forse sono proprio quei fantasmi ad abitare i dipinti, a rendere le vedute magiche, a colorare i monumenti di luce soffusa, a stagliare le cupole in cielo senza più agganci con la terra; tutto sembra come sospeso in un'eternità assente; non esiste più il tempo, e' la Roma di sempre: con le sue strade secolari, con i fantasmi di coloro che l'abitavano, con la poesia cantata dai poeti ed evocata dai pittori di ieri e di oggi, come Sigfrido Oliva. Come a dire che a Roma tout se tient, in questa nostra città che non riesce a diventare una moderna metropoli, ma conserva un incoercibile sogno di grandezza.

Angelo Ariemma