mercoledì 1 luglio 2009

dubbi di un bibliotecario web 1.0

Condivisione, la parola magica che dovrebbe aprire tutte le porte, ma Europeana è già inserita in delicious tre mila e passa volte, allora si continuano a condividere sempre le stesse risorse? è utile? è utile trovare tag: europe e europa che danno risorse diverse? (ho trovato anche trabajo). La riflessione sul web 2.0 ci porta a considerare inutili i nostri strumenti di lavoro? soggettari, thesauri, regole catalografiche. Comincio a smarrirmi: tutti i giorni lavoro con questi strumenti, poi per un'ora gioco col web 2.0 e mi perdo nel bosco degli account, delle pw, nell'intrico dei flickr, dei facebook, dei delicious; siamo nel mondo, esposti, visibili, vogliamo avvicinare i giovani, ma i giovani forse restano ancora lontani da un concreto libro da leggere pagina dopo pagina, forse, non so, ma continuiamo, magari riuscirò a trovare il sentiero che mi porta fuori dal bosco.

5 commenti:

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  2. Beh che ci siano perplessità da parte di noi bibliotecari 1.0 mi sembra più che normale. Il "tagging" in Delicious viene eseguito da chiunque ed è proprio l'esatto contrario del "linguaggio controllato" che tanto, e giustamente, ci piace. Casomai, l'interesse di questo tipo di "tagging" per noi potrebbe essere, per così dire, "antropologico"... (anche se è innegabile l'utilità della condivisione delle risiorse a cui, anche Delicious, contribuisce in qualche modo).
    Quello che invece mi è sembrato limitante è, a meno di smentite, l'impossibilità di usare tag composti. Ho provato a cercare risorse taggate "engineering geology" ma, a quanto pare, posso recupare risorse taggate solo con "engineering", o solo con "geology" o con entrambe ma non in unione. Con l'evidente proliferare di risultati.
    Anche il problema linguistico mi sembra abbastanza importante (sono inseriti tag in tutte le lingue e spesso la lingua del tag non corrisponde nemmeno alla lingua della risorsa...). Ma tant'è! Al caos della rete siamo ormai abituati, dobbiamo abituarci all'idea, per dirla con Weinberger, che "everything is miscellaneous"...

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  3. Da quello che ho capito due parole si taggano unendole col trattino basso: digital_library

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  4. giusto. per avere un tag composto da due parole bisogna unire le due con il c.d. underscore (trattino basso: risorse_elettroniche).
    comunque, per quanto possa servire, anch'io credo che sebbene ffascinante questo web 2.0 sia in realtà una gran confusione. mi stupisce particolarmente la varietà, la numerosità degli strumenti che vengono creati per fare le cose più disparate....mentre quelli che poi in realtà usiamo sono sempre gli stessi.
    starò invecchiando...

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  5. Mi inserisco un po' arbitrariamente perché non ho ancora finito gli esercizi. Questo web 2.0 giustamente mi ricorda le età degli esperimenti (con in più un lato commerciale molto sviluppato ai nostri giorni). Essendo appena nato, come poteva esserlo in altri tempi la fotografia, ci sono molti tentativi necessari a conoscere, a prendere confidenza con le potenzialità dello strumento, anche se destinati magari a non svilupparsi e a confonderci. Come sempre potremo scegliere alcune cose, le più utili o le più idiosincratiche, altre spariranno senza nostro rimpianto, altre con rimpianto perché anche se per noi utili non abbastanza convenienti o diffuse a livello generale. Penso quindi che sia una strada fertile, anche se non ho ancora, confesso, trovato un'applicazione immediatamente utile nella mia biblioteca - il che potrebbe essere totalemtne diverso in altre realtà, non so. O forse sono le nostre biblioteche a essere limitate dall'idea che in fin dei conti il massimo è che l'utente si legga il libro seduto al nostro tavolo, preferibilmente la mattina entro le 13.00 e quindi è come voler utilizzare un'automobile in un contesto che non conosce i combustibili. (Da utente in questi giorni sono imbufalita con gli orari delle biblioteche romane.) Però avere un'idea di quello che esiste, almeno a livello di categorie di strumenti, mi sembra un'ottima cosa.
    Non sono troppo smarrita all'idea del tagging non controllato: non lo amo, penso che dovrebbe servire soprattutto come esempio e contrario. Ma il guaio è sempre quello: come arrivare a parlarne con gli utenti con calma? Penso che troppe nostre biblioteche siano impastoiate in problemi che dovrebbero essere stati risolti da un pezzo (ma vi rendete conto che dobbiamo ancora scrivere le etichette a mano oppure col copia incolla? e questo è uno dei problemi più stupidi), in modo da permetterci di progettare il futuro con tutti gli strumenti che offrono la professione e anche il vasto mondo.
    Pellegrina

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